Lo sgombero di Point Break è un atto grave

Lo sgombero di stamattina dello studentato occupato Point Break nel quartiere Pigneto, da parte della polizia, rappresenta un atto grave.

Grave perché, ancora una volta, si è deciso di affrontare una questione sociale fondamentale, come quella del diritto allo studio e all’abitare, come un problema di ordine pubblico.

Grave perché, azioni di questo tipo, hanno delle ricadute immediate sulle fasce più deboli della popolazione, le stesse che dal 2009 a oggi hanno trovato accoglienza e ospitalità all’interno dello studentato occupato: uno spazio prezioso che negli anni ha sopperito alle mancanze alloggiative di Roma, diventato un punto di riferimento per molti studenti fuori sede e precari.

Grave, infine, perché a pagarne le conseguenze più immediate è stato un ragazzo che ora è in stato di fermo e domani sarà processato per direttissima. Tutto questo è inaccettabile e l’operazione di polizia di oggi rappresenta una forzatura che nulla ha a che fare con la legalità.

Un’azione di rottura che riporta sul piatto della bilancia il destino degli spazi pubblici di questa città, il diritto allo studio, alla casa e alla giustizia sociale. Sono questi i grandi temi su cui è necessario aprire un ragionamento, per garantire la continuità di esperienze importanti che attendono da anni un loro riconoscimento.